Premio Letteraria: Un viaggio nel mondo della letteratura italiana e della letteratura in traduzione

Da undici edizioni, il Premio Letteraria rappresenta un faro nel panorama della letteratura edita e in traduzione. La giuria del Premio, composta da studenti delle scuole superiori, si distingue per un impegno straordinario: tutti i testi in concorso vengono effettivamente letti. Questo non è un dettaglio di poco conto, soprattutto considerando le cifre di grande rilievo: 1230 schede di lettura, 82 testi, ciascuno dei quali valutato da 15 lettori diversi.

L’assenza di influenze esterne nel processo di valutazione è uno dei pilastri di Letteraria. La giuria è sovrana e le sue decisioni sono inattaccabili. Tuttavia, un pizzico di fortuna può interferire sull’esito: un libro complesso nelle mani di un lettore inesperto, per esempio, rischia di non essere compreso appieno. Nonostante queste variabili, i testi che arrivano in finale sono il risultato di una sinergia tra lettori di diverse età, gusti e percorsi scolastici. Si tratta di opere che riescono, quindi, a mettere d’accordo un pubblico eterogeneo.

Non esiste una formula magica per prevedere cosa piacerà ai giovani lettori. Le preferenze sono estremamente varie e tentare di indovinarle spesso porta a risultati sorprendenti. Tuttavia, alcuni tendenze possono essere individuate. I giovani cercano libri che parlino al loro cuore e che aprano orizzonti ampi, sia spaziali che temporali. Sono severi nel giudizio, ma mai sprezzanti.

Alcuni preconcetti sui gusti dei giovani lettori vengono sfatati ogni anno. Ad esempio, l’idea che i giovani preferiscano solo il fantasy o scritture agili e veloci è stata smentita. Quest’anno, nessun libro fantasy è arrivato in finale. Mentre, in passato, sono stati premiati autori classici come Emily Brontë (traduzione), e autori complessi come Michele Mari, Ermanno Rea, e Matsumoto Seicho.

I giovani lettori apprezzano la profondità e la qualità narrativa. La loro critica riflette una grande attenzione ai dettagli. Alcuni libri promettono sviluppi avvincenti ma deludono nel finale, altri sono facili da leggere ma si perdono nell’intreccio. La prosa piatta o la mancanza di coerenza narrativa sono difetti comuni che non sfuggono ai lettori di Letteraria. Una scrittura in cui sono ricorrenti salti temporali ed ellissi genera confusione e non è apprezzata. Anche l’uso di un linguaggio volgare e scurrile, seppur mirato a strizzare l’occhio ai giovani, non sempre è ben accolto.

I Finalisti dell’XI Edizione

Italiani:

  • Mario Calabresi, Sarò la tua memoria, Mondadori
  • Daniele Coluzzi, Odio e amo, Rizzoli
  • Vito Di Battista, Il buon uso della distanza, Gallucci
  • Peppe Millanta, Cronache da Dinterbild, Neo
  • Laura Pariani, Selvaggia e aspra e forte, La nave di Teseo

Stranieri:

  • Jessie Greengrass, C’era una casa sopra la collina, Bompiani (trad. Giovanna Granato)
  • Hakan Gunday, Zamir, Marcos y Marcos (trad. Fulvio Bertuccelli)
  • Sebnem Isiguzel, Il palazzo delle lacrime, Crocetti (trad. Nicola Verderame)
  • Barbara Kingsolver, Demon Copperhead, Neri Pozza (trad. Laura Prandino)
  • Scott Spencer, Un amore senza fine, Sellerio (trad. Tommaso Pincio)

Il Premio Letteraria continua a essere uno spazio di discussione e la diversità delle opinioni ne rappresenta uno dei cardini. La sua missione di promuovere la lettura di qualità, indipendentemente dalle tendenze, ne fa un punto di riferimento imprescindibile per gli amanti della letteratura.