#iorestoacasa: Fano Jazz Network e Premio Letteraria invitano all’ascolto e alla lettura (5)

#5 NARRAZIONI IN JAZZ 📚🎷
(al tempo del virus)
#iorestoacasa, ascolto jazz e leggo.

I brani musicali sono scelti da Adriano Pedini (direttore artistico Fano Jazz Network), le letture abbinate selezionate da Maura Maioli (direttrice artistica di Premio e Giornate di Letteraria).

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🎷 ORNETTE COLEMAN
Free Jazz (1961)
https://youtu.be/iPDzlSda8P8

Il titolo del disco diede il nome all’allora nascente movimento free jazz, un tipo di musica libera, completamente al di fuori degli schemi. L’album è stato definito da Chris Kelsey come uno dei venti dischi essenziali del free jazz. L’opera servì come ispirazione e punto di partenza per lo sviluppo del movimento “free” e fu di enorme importanza per i successivi gruppi free jazz. Il free jazz è parallelo al sorgere delle grandi battaglie razziali di Martin Luther King e, soprattutto, di Malcolm : il Black Power sarà sempre un marchio distintivo dei musicisti “free”. Il genere ha rivestito e riveste, perciò, una grande valenza sociale. La copertina originale dell’LP riportava una riproduzione del dipinto del 1954 di Jackson Pollock (White Light).

📚 HARPER LEE
Il buio oltre la siepe
Commento di Maura Maioli

Pubblicato nel 1960, anno come questo bisesto, ma meno funesto. Questo il criterio di scelta, ma non solo. La scrittrice, avendo creato un capolavoro, ha saggiamente pensato di non pubblicare più nulla. Il titolo spero non sia letto come una macabra ironia: Il buio oltre la siepe di Harper Lee. Anche perché scavalcata la siepe si scopre che il buio non fa paura. Non posso che rimandarvi al film con Gregory Peck, indimenticabile Atticus Finch, e con la partecipazione nel ruolo di Boo Radley di un giovanissimo, quasi irriconoscibile, Robert Duvall. 

L’arringa finale su YouTube, con la voce imprevedibilmente profonda di Peck: https://bit.ly/2Y5YAtm

#FanoJazz #Letteraria #NarrazioniJazz

#iorestoacasa: Fano Jazz Network e Premio Letteraria invitano all’ascolto e alla lettura (4)

#4 NARRAZIONI IN JAZZ 📚🎷
(al tempo del virus)
#iorestoacasa, ascolto jazz e leggo.

I brani musicali sono scelti da Adriano Pedini (Direttore Artistico Fano Jazz Network), le letture abbinate selezionate da Maura Maioli (Direttrice artistica di Premio e Giornate di Letteraria).

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🎷 MAX ROACH
Percussion Bitter Sweet (1961)
https://youtu.be/JXbNpQY4-nM

Percussion Bitter Sweet è un disco fortemente contraddistinto dalla tematica della lotta per i diritti civili dei neroamericani. Segue l’uscita di Freedom Now Suite (1960), altro capolavoro del batterista Max Roach. I riferimenti politici sono molteplici: il brano iniziale è un omaggio al leader nero, sindacalista e scrittore di origine giamaicana Marcus Garvey, mentre “Tender Warriors” è dedicato ai militanti della non violenza.
Max Roach è considerato uno dei più importanti esponenti del suo strumento nella storia del jazz; secondo alcuni è stato in assoluto il più grande batterista di tutti i tempi. Ha sempre sostenuto la causa per i diritti delle persone di colore e questo gli costò l’inserimento nella “lista nera” dell’industria discografica statunitense.

📚 PIERPAOLO PASOLINI
Lettere luterane
Commento di Maura Maioli

La scelta questa volta è dovuta al fatto che potremmo parlarne a buon diritto come di un outcast. Non tanto nel senso del fuorilegge, quanto dello scomodo. Dunque Pasolini, Lettere luterane, una raccolta di scritti usciti sul Corriere della Sera. Non è un romanzo, ma la deroga è coerente con la premessa. Basterebbe il primo testo “I giovani infelici”, con quell’idea che le colpe dei padri purtroppo cadono sui figli (e i figli devono riuscire a liberarsene) per renderlo rivoluzionario. Io non dimenticherò mai il passaggio in cui Pasolini scrive che le tende mute di un salotto borghese sono la più potente forma di educazione perché ad esse non si può opporre replica.

#FanoJazz #Letteraria #NarrazioniJazz

#iorestoacasa: Fano Jazz Network e Premio Letteraria invitano all’ascolto e alla lettura (3)

#3 NARRAZIONI IN JAZZ 📚🎷
(al tempo del virus)
#iorestoacasa, ascolto jazz e leggo.

I brani musicali sono scelti da Adriano Pedini (Direttore Artistico Fano Jazz Network), le letture abbinate selezionate da Maura Maioli (Direttrice artistica di Premio e Giornate di Letteraria).

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🎷 JOHN COLTRANE
A Love Supreme (1965)
https://youtu.be/ll3CMgiUPuU

A Love Supreme, capolavoro assoluto di John Coltrane, è stato concepito come una preghiera. In effetti, lʼelemento spirituale del disco è qualcosa su cui è impossibile sorvolare: basta dʼaltronde la poesia che Coltrane fece stampare tra le note di copertina dellʼalbum e che si conclude con un perentorio “ALL PRAISE TO GOD”.
Inoltre grazie alle strutture modali e all’utilizzo di strutture melodiche e ritmiche provenienti da tradizioni lontanissime come quella indiana e quella afro-cubana, Coltrane da una parte apriva le porte a quella che in seguito sarà definita World Music, dall’altra proponeva la musica come una forma universale di comunicazione, capace di parlare al cuore di tutta l’umanità, a prescindere dalla cultura. Forse in questa consapevolezza di scrivere una musica “universale” c’è l’aspetto più “contro la guerra” dell’album.

Coltrane stesso lo spiegava nelle note di copertina:

«Mi piacerebbe mostrare alla gente il divino usando un linguaggio musicale che trascenda le parole. Voglio parlare all’anima delle persone.»

📚 JOHN WILLIAMS
Stoner
Commento di Maura Maioli

Da ultimo, un romanzo uscito nel 1965, con qualche successo ma senza grandi strepiti. Per trovare la moltitudine di lettori che merita, ha dovuto aspettare il nuovo secolo e una nuova pubblicazione. Il che già ci racconta come si muove il tempo. L’ho scelto perché lo sta leggendo Adriano Pedini e siamo concordi nel giudizio: soltanto la grande letteratura può rendere straordinaria la più ordinaria delle esistenze. Dunque, Stoner di John Williams.

Come prevedibile, niente di John Williams si trova in rete. Ma, guarda il caso/caos, c’è un compositore che porta lo stesso nome … è quello della colonna sonora di Guerre stellari, di Schindler’s list, di Salvate il soldato Ryan! Urca. Vedete voi se dare un seguito alla coincidenza.

#FanoJazz #Letteraria #NarrazioniJazz

#iorestoacasa: Fano Jazz Network e Premio Letteraria invitano all’ascolto e alla lettura (2)

#2 NARRAZIONI IN JAZZ 📚🎷
(al tempo del virus)
#iorestoacasa, ascolto jazz e leggo.

I brani musicali sono scelti da Adriano Pedini (Direttore Artistico Fano Jazz Network), le letture abbinate selezionate da Maura Maioli (Direttrice artistica di Premio e Giornate di Letteraria).

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🎷 BILL EVANS
Peace Piece (1958)
https://youtu.be/Nv2GgV34qIg

Una delle più belle e suggestive improvvisazioni di piano solista mai registrate.
Evans evoca la sensazione di essere solo nella canzone e ha ricordato che un fan adolescente ha detto che quando l’ha ascoltato per la prima volta “si sentiva come se fosse completamente solo a New York”. Evans aveva molte richieste di suonare il pezzo dal vivo nei suoi ultimi anni, ma ha rifiutato perché credeva che la composizione avrebbe perso il suo valore e significato in quanto era stata solo fonte d’ispirazione al momento.

📚 CORMAC McCARTHY
La strada
Commento di Maura Maioli

Il primo romanzo è del più grande scrittore americano vivente, Cormac McCarthy. Di McCarthy potreste leggere qualsiasi cosa, ma La strada mi pare più adatto al momento e non perché i più lo definirebbero apocalittico. Il fatto è che c’è un padre con un figlio, in viaggio verso l’oceano dove forse la vita può ricominciare, che tiene accesa una lampada …
McCarthy è molto schivo, pochissime le interviste reperibili in rete, allora godetevi quanto racconta Viggo Mortensen, straordinario interprete del film tratto dal romanzo: “the frailty of everything reveals at last … having each other and being alive is everything”.

#FanoJazz #Letteraria #NarrazioniJazz

#iorestoacasa: Fano Jazz Network e Premio Letteraria invitano all’ascolto e alla lettura (1)


📚 NARRAZIONI IN JAZZ 🎷
(al tempo del virus)
#iorestoacasa, ascolto jazz e leggo.
Di Adriano Pedini

In questi interminabili giorni di #iorestoacasa, è inevitabile che i nostri pensieri, le nostre domande siano sempre le stesse, sempre uguali e non è difficile sapere quali sono, in più il bollettino giornaliero dei contagiati e dei morti non ci distoglie un attimo da questo scenario inquietante. Sentiamo intorno a noi crescere la paura, l’angoscia dell’oggi e l’incertezza per il domani.

È certo che occorre reagire a questo stato di cose, con tutti gli strumenti che possiamo mettere in campo. Noi che operiamo nel settore della cultura, mentre siamo preoccupati per il futuro delle nostre attività (festival, rassegne ecc.) ci siamo posti anche la domanda di cosa fare, di cosa proporre in questo tempo sospeso. Leggere e ascoltare musica senza l’assillo del tempo che scorre potrebbe aiutarci a rendere meno pesante il nostro quotidiano? Potrebbe essere un po’ di ossigeno per le nostre menti intossicate da questo malefico Covid-19?

Noi crediamo di sì naturalmente, e allora ecco la nostra proposta: narrazioni in jazz. Semplici suggerimenti per l’ascolto di musiche jazz accostate alla lettura di testi.

Poiché caos è signore di questi giorni – smarriti come siamo, brancolanti come ci muoviamo, incerti del futuro – il criterio di scelta non poteva che essere la totale arbitrarietà.

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I brani musicali sono scelti e commentati da Adriano Pedini (Direttore Artistico Fano Jazz Network), le letture abbinate selezionate da Maura Maioli (Direttrice artistica di Premio e Giornate di Letteraria).

🎷 MILES DAVIS
Bitches Brew (1969)
https://youtu.be/50fB5L1vmn8

Fra i dischi che più ho amato e continuo ad amare, Bitches Brew fu un punto di svolta epocale per il jazz moderno, un misterioso monolito sonico, una musica innovativa, un disco leggendario che da cinquant’anni disorienta e incanta gli appassionati di jazz e rock, “uno dei momenti di maggiore creatività dell’ultimo mezzo secolo scorso, in qualsiasi espressione artistica”.

Elementi che caratterizzano il lavoro sono: l’uso di strumenti elettrici, la massiccia post-elaborazione delle registrazioni in studio, la dissoluzione della struttura classica della forma “canzone” in favore della libera improvvisazione, l’assenza di melodie memorizzabili, e la lunga durata dei pezzi, sicuramente l’opera nella quale ha pieno compimento la metamorfosi del sound di Miles Davis che si distanzia ampiamente dal jazz tradizionale irrompendo nei territori del rock.

Resta comunque molto ostico spiegare e far risaltare l’importanza del disco a chi non ama il jazz. Le composizioni sono realmente molto complesse, Miles non si limitò solamente ad incidere una straordinaria session di jazz, ma volle restituirci l’essenza del processo di ricerca che stava alla sua base. Si consideri persino che al momento di entrare in sala, nessuno dei musicisti aveva avuto indicazioni su cosa suonare eccetto alcuni accordi e qualche consiglio di massima sullo svolgimento.

Nonostante la sua complessità, Bitches Brew ebbe un grande successo di pubblico, sia tra gli amanti del rock che tra gli appassionati di jazz (fu primo nella classifica USA degli album jazz), anche se molti amanti del jazz tradizionale lo rifiutarono.

Le influenze principali nell’ideazione e composizione di Bitches Brew furono quelle di Sky Stone, Jimi Hendrix, James Brown, e del compositore tedesco d’avanguardia Karlheinz Stockhausen.

📚JONATHAN SAFRAN FOER
Molto forte, incredibilmente vicino
Commento di Maura Maioli

Per la scrittura pirotecnica, per le pagine cancellate che spingono il lettore ignaro a chiedere al libraio “ma questa copia è fallata, me ne dia un’altra”, perché è un libro che divide ma nessuno può negare che sia un libro importante, per il fatto di essere la seconda prova di uno scrittore incensato al suo esordio (e il secondo romanzo è sempre il figlio meno brillante), suggerisco Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer. Ci hanno fatto anche il film, ma non guardatelo, è una delusione. Mentre potete recuperare quello tratto dal primo romanzo Ogni cosa è illuminata, che pur sacrificando tutta la parte storica del romanzo, è decisamente riuscito.