In occasione della VI edizione delle giornate del Premio Letteraria, torna il teatro civile che nelle edizioni precedenti ha già regalato forti emozioni. Questa volta lo spettacolo arriva da Roma e ci riporta indietro nel tempo fino alla seconda guerra mondiale.
Agli incroci tra alcune strade come via dei Quintili, via dei Lentuli, Via Diana e poche altre si trovano edifici originali a due piani, tipici della borgata costruita in economia e senza ordine negli anni ’30, tra i due acquedotti romani Claudio e Felice e le vie consolari Tuscolana e Casilina.
Il quartiere è il Quadraro, una delle zone urbane più attive della Resistenza e l’unico ad aver ricevuto la medaglia d’oro al valore civile nella Capitale. Qui il 17 aprile del 1944 il colonnello Kappler ordinò il più grande rastrellamento dopo quello del Ghetto Ebraico. Furono prelevati 2000 maschi dei quali ne furono deportati 947. Dopo vari spostamenti furono mandati in Germania nei campi di lavoro e solo la metà tornò a casa.
Il Console tedesco definì quelle strade un “Nido di vespe”; gli abitanti erano pervasi da un forte senso antifascista e lì si organizzava la Resistenza romana. Il rastrellamento tedesco fu chiamato Operazione Balena, ma non servì a fermare i residenti che continuarono a organizzare azioni contro i tedeschi.
Lo spettacolo Nido di vespe di Simona Orlando, con la regia di Daniele Miglio, ricorda le vittime di quel terribile episodio a cui non è stato data la giusta importanza. Daniele Miglio e Cinzia Ciabatta, accompagnati dalla chitarra di Dario Benedetti, faranno rivivere sulla scena le vere storie dei deportati.


