“La conoscenza o saggezza che Dostoevskij ci comunica non parla alla nostra immaginazione visiva, bensì a quella verbale… Dostoevskij non si rivolge solo alla nostra immaginazione verbale, ma – in misura maggiore – alla nostra immaginazione visiva. (Orhan Pamuk)
Nell’incipit di Le noti bianche di Dostoevskij viene stimolata la riflessione filosofica, invece il Tolstoj, incontrato in Guerra e pace, ci mostra una notte stellata e sollecita l’immaginario visivo.
Nel caso di uno scrittore altamente drammatico come Dostoevskij – per esempio nella scena del suicidio nei Demòni – può non esserci alcuna immagine esplicita sulla pagina, eppure la scena ci lascia con una forte impressione visiva. Sicuramente, grazie alla tensione dell’opera di Dostoevskij, restano impressi nella mente solo pochi oggetti, immagini o scene. (Orhan Pamuk).


