Nel romanzo di Milena Agus, Notte di vento che passa, Cosima fa il suo ingresso nell’età adulta. La Agus non si aspettava che il romanzo piacesse così tanto ai giovani, così da farla arrivare alla finale del premio, perché il personaggio non è moderno. Le recensioni dei lettori giurati l’hanno convinta che Cosima non è retrodatata, perché la letterarizzazione non è immergersi nei libri, ma capire che la vita di tutti noi è un romanzo, che non esiste una sola vita di un umano che si possa dire “normale”. La letterarizzazione della vita rende Cosima speciale e spesso diventa la ricerca di un lieto fine. Il racconto è in prima persona e noi vediamo il mondo attraverso gli occhi di Cosima. La famiglia di Cosima è povera e ha molti problemi; il padre, pur essendo sempre disoccupato, ha una visione positiva del mondo, perché dipinge e questo gli dà la forza di vivere nell’immaginazione. Il personaggio preferito di Matteo Cellini, interlocutore di Milena Agus, è la mamma perché è una donna pragmatica. Matteo aggiunge che la forza della storia è nell’idea che ci si trova di fronte a un mondo ormai distrutto e che le giovani generazioni hanno purtroppo il compito di ricostruire. Milena ci spiega cosa è e come va superato il fatal flow (difetto fatale) che arriva a un punto culminante e poi può o meno risolversi. La Agus, prendendo a modello questa tecnica letteraria, parla della sua Sardegna, del suo immobilismo e dice che la Sardegna non ha mai superato il fatal flow, presente anche nei romanzi della Deledda, che già allora nei suoi romanzi dimostrava come in Sardegna non si riesca a superare il punto critico. L’unico modo sarebbe quello di fare come Bartleby di Herman Melville, dicendo “preferirei di no” quando le richieste si dimostrano negative per il territorio e la popolazione. Noi sardi, dice la Agus, soffriamo del mal di Sardegna come gli africani soffrono del mal d’Africa. Quando la sua famiglia viveva a Milano non c’era un sardo che non desiderasse ritornare nella sua terra. Il genius loci sardo, lo spiritello del luogo, è romantico e affascinante e instaura il desiderio nella popolazione. Questo romanzo è un piccolo miracolo, dice Matteo Cellini, in cui non sono presenti i social media eppure lo si legge come un romanzo estremamente moderno.












