Truffatori, sopravvissuti, scardinati: vi racconto Dan Chaon. Reading di Silvia Castoldi.

L’universo non è benevolo e spesso non ci considera, mentre a volte l’universo ci guarda e al mondo succedono più cose brutte di quanto immaginiamo. In “La volontà del male” un terribile delitto compiuto nel passato si trasforma in un’ossessione. È un romanzo labirinto in cui ci si perde. Il lettore viene continuamente spiazzato, c’è sempre l’illusione della comprensione sia da parte dei personaggi che da parte dei lettori. Questi credono di aver capito le dinamiche ma, man mano che i personaggi parlano, il punto di vista si capovolge; i personaggi e lo stesso traduttore vanno alla deriva a causa dalla frammentarietà, anche se poi c’è una spiegazione data dagli eventi tragici successi nel passato. Diventa sempre più difficile distinguere tra realtà fantasia e allucinazione. Alla fine del romanzo il lettore dovrebbe trovarsi in una posizione privilegiata, mentre in realtà non sa tutto dei personaggi, si trova in mano le tessere di un puzzle le cui tessere si incastrano in modi diversi o non si incastrano affatto.

L’avventura di diventare grandi nella storia: Bianca Belogi dialoga con Chiara Baffa a Annabella Campanozzi

Le traduttrici presentano due libri pensati per ragazzi, ma poi editi in Italia come libri per adulti. In realtà “Bambina nera sogna”, di Jacqueline Woodson, ha le caratteristiche di un libro adatto a tutti. Anche “Il mio albero di arance dolci” è un classico per ragazzi della tradizione brasiliana, ma Annabella Campanozzi, nel tradurre, ha voluto dimenticare che fosse un libro per ragazzi e lo ha pensato come un libro per adulti. Nella sua traduzione il libro si sta collocando nella fascia che va da quindici anni in su, adatto a ragazzi e adulti. Il libro di De Vasconcelos era già stato pubblicato negli anni 70 perché l’editore era sostanzialmente “innamorato” dell’autore, ma è stato ritradotto e rilanciato sul mercato italiano. La forma data al libro “Il mio albero di arance dolci” aiuta il lettore ad accostarsi alla lettura, dato che le cose scritte da Vasconcelos nel libro sarebbero difficilmente attribuibili a una bambina. Il libro ricorda un po’ l’italia degli anni cinquanta e le periferie delle città, un’immagine del Brasile sicuramente inedita, che noi non immaginiamo. In ambedue i casi siamo di fronte a una trasfigurazione, perché l’autrice è la protagonista. Anche la Woodson racconta di una famiglia che evidentemente è la sua. Ha dichiarato che le capita che i suoi lettori, sapendo che si tratta di una saga, le chiedano come stanno i suoi fratelli.

Lectio Magistralis di Filippo La Porta: la Letteratura come visione indiretta del male

Filippo La Porta, saggista, giornalista e critico letterario italiano, nella sua Lectio Magistralis, ci ha parlato della letteratura italiana, affrontando argomenti importanti che saranno approfonditi ulteriormente domani, 8 ottobre, durante l’incontro “Le tendenze della narrativa italiana contemporanea“, che si terrà presso la Pinacoteca San Domenico alle ore 18.30 e che vedrà come protagonisti, oltre a Filippo La Porta, lo scrittore Tommaso Pincio e Fabrizio Marcantoni, libraio.

– Scrivo per alcune testate giornalistiche – dice Filippo La Porta – e mi arrivano tanti romanzi, ma anche molti dattiloscritti -. Poi prosegue dicendo che ogni tanto parla con le persone che gli scrivono e fa notare che spesso i romanzi ricevuti sono deboli e i suoi interlocutori rispondono che ciò che scrivono nasce da un sentimento sincero. Non basta, dice il giornalista, uno può essere sincero al massimo, ma non ha trovato la precisione necessaria. C’ è un famoso apologo che raccontava il noto scrittore Raffaele La Capria, molto illuminante su questo. Raffaele La Capria aveva dieci anni, faceva i compiti a casa nella sua cameretta e un uccellino entra nella stanza e si posa sulla sua spalla. Ci si può immaginare l’emozione di questo ragazzino con un uccellino sulla spalla. Il giovanissimo La Capria corre dalla mamma che stava stirando e riferisce il fatto, ma lei non coglie l’importanza dell’emozione che il bambino aveva attribuito all’accaduto e gli risponde di lasciarla lavorare. Tempo dopo La Capria comprende di aver avuto una forte emozione ma non era sufficiente averla provata: per poterla trasmettere bisogna trovare “l’equivalente linguistico ed espressivo dell’emozione provata”, altrimenti non si riesce a trasmetterla.

Tornando alle parole precisione e incanto, Filippo La Porta dice che in Calvino c’era la precisione, cioè l’ossessione delle parole. L’incanto è l’altra parte della letteratura. Calvino amava la letteratura fantastica che in Italia non è molto considerata. La scrittura letteraria non solo deve essere precisa, ma deve avere una capacità evocativa, deve sempre evocare più mondi, deve sempre evocare più dimensioni. La parola letteraria non è fatta solo di informazioni formali, la parola letteraria è espressione, è una parola plurale che evoca continuamente altri mondi.

La Lectio Magistralis è stata preceduta dl reading “Leggero, rapido, esatto, visibile, molteplice Calvino”, un racconto letto da Luca Petrelli 👉(video), con la musica di Fatjon Zefi e i disegni di Beatrice Sartini.

Elsa Morante, “eterno ragazzo”, nel libro di Angela Bubba

Angela Bubba, grande studiosa e conoscitrice di Elsa Morante, a cui ha dedicato le sue due tesi di laurea, ci racconta della vita e dell’opera di questa immensa scrittrice, protagonista della letteratura del 900 che, per tutta la sua vita, ha dovuto fare i conti con l’aborto vissuto in giovinezza e con la sua impossibilità di essere madre. La forza dell’ attualità di Elsa Morante sta proprio nella sua inattualità: sempre in ritardo, ma in anticipo rispetto agli anni in cui visse. La lettura de “L’ isola di Arturo”, che ha folgorato la scrittrice quando, a sedici anni, frequentava il liceo, l’ha portata a indagare l’opera della Morante e a convincersi che si identificava nel suo protagonista Andrea, salvo rivedere la sua posizione quando lesse una lettera in cui il poeta Umberto Saba affermava che “la sua nostalgia di essere un ragazzo era in lealtà la nostalgia di non aver messo al mondo un ragazzo” e quindi in realtà Elsa si identificava nella madre di Arturo. Da qui l’autrice ha riletto l’intera opera della Morante, considerando l’arte come compensazione delle mancanze della vita.

Le storie d’atmosfera

Fosca Salmaso dialoga con Angelica Malpassi ed Elisabetta Bini. Un dolore che trascina con sé una intera famiglia, fino ad arrivare ad un sofferto lieto fine. L’autrice afferma che il romanzo non sarebbe potuto finire diversamente. La scrittura viene vista come un modo di fare ordine, di chiudere con il passato. Fosca Salmaso si riconosce nella protagonista e vede nella sua stessa scrittura un modo per chiudere con la sua infanzia.

Premio Letteraria X Edizione

L’attesa è quasi finita, una manciata di giorni ci separano dall’inizio delle Giornate di Letteraria. Il 6, 7, 8 ottobre la Mediateca Montanari, la Pinacoteca San Domenico e il Cinema Politeama ospiteranno i numerosi eventi che caratterizzano il Premio. Libri, letteratura, narrazioni, uno spettacolo di storytelling e l’appassionante incontro di sabato 7 ottobre con gli studenti-giurati delle scuole, ci accompagneranno per tre intensi giorni. Non ci resta che rinnovare l’invito a partecipare augurandoci che sia di vostro gradimento. Qui il Programma delle Giornate