Dulcisinfundo

Davvero penso che questa VI Edizione di Letteraria, che si è appena conclusa, sarà difficile da dimenticare e da replicare per la qualità culturale e l’intensità emotiva che ha offerto.
E per questo devo ringraziare tanti, tutti coloro che hanno permesso a Letteraria quest’anno di lasciare una traccia così forte in noi e – speriamo – in chi è stato con noi.
Primi fra tutti i nostri ospiti, autori e traduttori, che vorrei ricordare. Grazie dunque

  • a Eraldo Affinati, per averci ricordato e confortato del fatto che la passione, la coerenza morale, l’accoglienza e l’ascolto degli altri fanno di noi insegnanti migliori, persone migliori
  • a Guido Conti che ha risvegliato in me lontani ricordi e nei ragazzi ha acceso la curiosità per la parola nutrendo la loro meraviglia
  • a Valentina D’Urbano e Silvia Zucca per avere condiviso con noi le loro storie in cui passato e presente si rispondono e che ci ricordano l’importanza dei legami
  • a Enrico Ianniello, una vera scoperta, la cui straordinaria capacità di raccontare, di usare il comico (nell’accezione letteraria) nasce da grande cultura e intelligenza, e anche per la generosità con cui si è concesso, affatto scontata
  • a Gala Maria Follaco che con la sua garbata presenza e la sua parola puntuale ci ha aperto le porte di una cultura, quella giapponese, così poco conosciuta
  • a Giovanna Granato per avere testimoniato attraverso la profondità e la precisione delle sue parole l’importanza dello studio, e per una nuova, inattesa amicizia
  • a Simona Mambrini, per l’affabilità, la parola pacata con cui ha raccontato una storia delicata e struggente
  • a Yasmina Melaouah per l’intelligenza del suo sguardo, per le sue parole che mi hanno arricchita; per l’umiltà con cui si è proposta che è la vera cifra dei grandi
  • a Claudia Zonghetti per una infinità di ragioni che lei conosce, perché ascoltarla ogni volta è un dono prezioso e un’emozione grandissima
  • al professor Gian Mario Anselmi per la sua travolgente passione nel parlare di letteratura e perché ha la giovinezza nel cuore
  • a Massimo Bray per la parola alta e la difesa dei valori che Treccani promuove
  • a Daniele Miglio, Emanuele Rebecchini e Beatrice Tomasi per avere acceso le nostre serate

Non so se troverò le parole giuste per ringraziare i ragazzi che ci hanno accompagnati in questi giorni: i 400 seduti in Aula Magna al Torelli, composti, attenti, educati; e soprattutto Agnese, Bianca, Ilaria, Luca, Luciana, Maria Stella, Nicola, i due Tommasi e tutti gli altri di cui non ricordo il nome – e di questo mi dolgo – ma ho chiari i volti e gli sguardi.
Siete stati meravigliosi, siete voi che fate la differenza, voi che potete insegnare a tanti adulti la serietà dell’impegno. Siete lì a dimostrarci che non siete né afasici, né superficiali. Siete di una bellezza che illumina il mondo. Letteraria per voi acquista senso.
E grazie a insegnanti come Greta Gaspari e Giulia Lanciotti, al Preside Samuele Giombi, ad amici come Andrea Toscani e Emanuelle Caillat per avere messo il loro tempo e la loro sopraffina qualità di lettori a nostra disposizione.
Grazie alla Preside Falcomer per la sua ospitalità.
Un grazie a tutti quelli che ci hanno materialmente reso possibile realizzare il nostro sogno: Valeria Patregnani e i bibliotecari della Memo: Lorenzo, Francesca, Federica, Fabio, Lucia, Camilla, Tommaso e tutti gli altri.
Un grazie all’ amministrazione comunale: al Sindaco Massimo Seri, agli assessori Mascarin e Del Bianco, all’ ufficio cultura; alla Regione e a Renato Claudio Minardi; agli sponsor.
Un gigantesco grazie ai miei compagni di viaggio: Gino, Paola, Claudia, Sofia, Marta, Anna Lucia, che sono una squadra con un sacco di cuore.

E infine un grazie alla letteratura, ai grandi libri che muovono le idee e le passioni.

Maura Maioli