Una grande storia d’amore. L’insegnamento come militanza e devozione. Gaia Cenciarelli dialoga con Gino Cecchini sul suo romanzo “Domani interrogo”

Gaia Cenciarelli è un’insegnante e si presenta in finale al Premio Letteraria con il romanzo “Domani interrogo”. È un romanzo carattetizzato da un dialetto estremo della borgata romana, intriso di parolacce ma, nonostante questo, è un romanzo estremamente raffinato perché misurato e bilanciato. I capitoli sono scanditi con il programma di lingua inglese della docente che insegna in quella scuola. È un romanzo raffinato perché la scrittrice è riuscita a descrivere i rapporti variegati tra i ragazzi con estrema misura. Il romanzo è fortemente autobiografico e nasce dalla prima esperienza di supplenza in una scuola della periferia più degradata di Roma. L’autrice dice che è la scuola il posto in cui stare adesso, perché è l’ultimo presidio delle democrazia.  Puntare la luce su ragazzi che vivono una realtà difficile: questa è stata la motivazione a scrivere. L’insegnante deve arrivare a comunicare con questi ragazzi, nominando il loro mondo per aprirsi un varco e condurli a usare altre parole. Il paradosso è stato imparare un lessico diverso per aiutarli a usare un altro linguaggio, altre parole, per dimostrare loro che esiste altro fuori dal loro mondo, ciò che potrebbe servire a far cambiare loro prospettiva.