Un interessante excursus nella storia dell’uso che il cinema fa delle immagini. Sin dai tempi più remoti le immagini hanno raccontato storie; le pitture rupestri erano quelle che sono adesso le grafic novel. Stefano Gardini, illustratore, visual storyteller e docente presso l’Accademia delle belle arti di Rimini, ci ricorda che il primo fumetto e la prima proiezione dei fratelli Lumière sono avvenuti nello stesso anno. Per fare un ulteriore esempio cita la figura di Joker che è tratta dal romanzo di Victor Hugo “Luomo che ride”, nel quale c’è un personaggio affetto da una paresi facciale che gli conferisce un ghigno che nella rappresentazione fumettistica è la caratteristica principale di Joker. Durante la grande crisi del ’29 negli Stati Uniti, quando per aiutare la gente a rilassarsi e non pensare ai problemi si proiettavano gratuitamente i film, si comprese che il fumetto avrebbe avuto un grande futuro. Nel tempo la sua evoluzione è stata costante e se fino a un certo punto i disegnatori ricevevano richieste soprattutto dal settore pubblicitario, in seguito, a partire dagli anni ’70, l’interesse si è spostato su una vera e propria narrazione di storie vere di persone reali. Da quel momento anche i fumetti dei supereroi si sono elevati a graphic novel. Attualmente il GN ha grande rilevanza nell’editoria nazionale e ci fornisce un enorme ventaglio di scelta.


