Lectio Magistralis di Filippo La Porta: la Letteratura come visione indiretta del male

Filippo La Porta, saggista, giornalista e critico letterario italiano, nella sua Lectio Magistralis, ci ha parlato della letteratura italiana, affrontando argomenti importanti che saranno approfonditi ulteriormente domani, 8 ottobre, durante l’incontro “Le tendenze della narrativa italiana contemporanea“, che si terrà presso la Pinacoteca San Domenico alle ore 18.30 e che vedrà come protagonisti, oltre a Filippo La Porta, lo scrittore Tommaso Pincio e Fabrizio Marcantoni, libraio.

– Scrivo per alcune testate giornalistiche – dice Filippo La Porta – e mi arrivano tanti romanzi, ma anche molti dattiloscritti -. Poi prosegue dicendo che ogni tanto parla con le persone che gli scrivono e fa notare che spesso i romanzi ricevuti sono deboli e i suoi interlocutori rispondono che ciò che scrivono nasce da un sentimento sincero. Non basta, dice il giornalista, uno può essere sincero al massimo, ma non ha trovato la precisione necessaria. C’ è un famoso apologo che raccontava il noto scrittore Raffaele La Capria, molto illuminante su questo. Raffaele La Capria aveva dieci anni, faceva i compiti a casa nella sua cameretta e un uccellino entra nella stanza e si posa sulla sua spalla. Ci si può immaginare l’emozione di questo ragazzino con un uccellino sulla spalla. Il giovanissimo La Capria corre dalla mamma che stava stirando e riferisce il fatto, ma lei non coglie l’importanza dell’emozione che il bambino aveva attribuito all’accaduto e gli risponde di lasciarla lavorare. Tempo dopo La Capria comprende di aver avuto una forte emozione ma non era sufficiente averla provata: per poterla trasmettere bisogna trovare “l’equivalente linguistico ed espressivo dell’emozione provata”, altrimenti non si riesce a trasmetterla.

Tornando alle parole precisione e incanto, Filippo La Porta dice che in Calvino c’era la precisione, cioè l’ossessione delle parole. L’incanto è l’altra parte della letteratura. Calvino amava la letteratura fantastica che in Italia non è molto considerata. La scrittura letteraria non solo deve essere precisa, ma deve avere una capacità evocativa, deve sempre evocare più mondi, deve sempre evocare più dimensioni. La parola letteraria non è fatta solo di informazioni formali, la parola letteraria è espressione, è una parola plurale che evoca continuamente altri mondi.

La Lectio Magistralis è stata preceduta dl reading “Leggero, rapido, esatto, visibile, molteplice Calvino”, un racconto letto da Luca Petrelli 👉(video), con la musica di Fatjon Zefi e i disegni di Beatrice Sartini.